Archivio Storico

Sezione In allestimento

Archivio Storico

Con il riordinamento dell’archivio e la pubblicazione dell’inventario ad opera di Augusto Antoniella (in 2 volume editi nel 1985 e nel 1989), si determina la riunione delle diverse parti dell’archivio, consistente di 3.635 unità, in un complesso organico che tiene conto storicamente, quanto alla ricomposizione dei fondi e delle serie documentarie, delle origini, delle finalità e degli sviluppi della Fraternita, visti attraverso l’attività dei propri organi ed uffici interni, quale si è espressa attraverso la produzione dei documenti. Partendo dai settori di attività dell’Ente, i documenti sono organizzati in altrettanti settori d’archivio:

1. Attività generale, riferite all’amministrazione generale, divise in raccolte: statuti (primo

documento l’originale del 1262 approvato dal vescovo Guglielmino degli Ubertini) e regolamenti, deliberazioni dei rettori, libri dei cancellieri, registri dei provveditori, minutari,iIndici e protocolli, memorie negozi cause e lettere, copialettere, testamenti,contratti e obbligazioni.

2. Attività caratterizzanti, settore che raggruppa la documentazione degli interventi assistenziali e caritativi della Fraternita: battezzati e morti, doti, amministrazione dei pupilli, distribuzioni caritative, celebrazioni di uffici divini, cànove, scuole normali, museo di Fraternita.

3. Amministrazione interna dei beni e dei diritti che costituivano il patrimonio della Fraternita: catasti e visite di immobili, allogazioni, pigioni e fitti, amministrazione dei beni a mezzo, entrate e uscite di grasce, inventari di mobili, affari  beneficiali, acquisti presso lo speziale.

4. Contabilità generale: debitori e creditori, entrate e uscite dei camarlinghi, saldi dei conti dei camarlinghi, entrate e uscite dei provveditori, minutari e ristretti, bilanci di previsioni.

5. Varie.

6. Archivi dei testatori: una serie di piccoli archivi che la Fraternita ha ereditato insieme ai beni dai propri testatori nel corso dei secc. XIV – XVI. Complesso di scritture che si configurano similari e in qualche modo complementari rispetto all’archivio Datini di Prato. Tra questi le carte del lanaiolo Simo di Ubertino, del mercante Lazzaro di Giovanni, e il fondo Viviani, giunto verso la fine del XV secolo e comprendente l’archivio relativo alla compagnia di ventura di Michelotto Attendolo di Codignola, cugino del più noto Muzio.

 

Indirizzo:

Palazzo della Fraternita dei Laici in Piazza Grande, Via Vasari 6 (dalle 10,30 l’entrata è dal portone d’ingresso di Piazza Grande)

 

Apertura:

L’Archivio è consultabile e aperto al pubblico presso la Sala studio nel Palazzo della Fraternita dei Laici di Arezzo nei seguenti giorni: giovedì  10.30 – 18.00.
Per motivi di spazio limitato, è gradita PRENOTAZIONE contattando il responsabile via mail (info@fraternitadeilaici.it) tel. 057524694).

Inventario dell’Archivio Storico della Fraternita dei Laici di Arezzo – Introduzione storia ed inventario a cura di Augusto Antoniella I

Inventario dell’Archivio Storico della Fraternita dei Laici di Arezzo – Introduzione storia ed inventario a cura di Augusto Antoniella II

 

Modalità di accesso:

Lo studioso è tenuto a compilare una domanda di ammissione e/o lettera di presentazione.
Per poter accedere all’Archivio è richiesta la consegna e registrazione di un documento d’identità valido.
In sala di studio il ricercatore può entrare solo con quanto strettamente necessario per svolgere la ricerca (carta, matita, computer portatile).
Con l’ammissione alla Sala studio dell’Archivio lo studioso assume l’obbligo di far pervenire alla Fraternita dei Laici una copia della ricerca (pubblicazione, tesi di laurea ecc.) e due copie della sua eventuale pubblicazioni (articoli, cataloghi, volumi a stampa, ecc.) nel caso includano trattazioni o riproduzioni di materiali di proprietà di Fraternita.
Lo staff della Fraternita assiste gli studiosi in sala studio ma non può effettuare ricerche per conto terzi.

 

Riproduzioni fotografiche:

Previa richiesta scritta è possibile effettuare riproduzioni fotografiche solo ed esclusivamente per motivi di studio. In caso di permesso concesso, lo studioso è tenuto a consegnare copia di ogni scatto effettuato alla Fratenita dei Laici (indipendentemente dal supporto/formato prescelto).